Secondo una recente indagine dell’ECDC (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie), in Europa sono circa 4,1 milioni i pazienti colpiti da infezioni associate all’assistenza sanitaria (HAI), circa il 7% dei ricoveri. Almeno 37mila decessi all’anno sono conseguenza diretta di queste infezioni.
Un ulteriore dato fornito dall’ECDC, è che il 20-30% delle infezioni nosocomiali potrebbe essere evitato potenziando i programmi di igiene e di controllo, in particolare, con un costante e attento lavaggio delle mani da parte di medici e operatori del sistema sanitario.
Periodicamente le grandi organizzazioni della sanità globale lanciano “promemoria” per ricordare ai professionisti del settore l’importanza della pratica di lavarsi le mani, per evitare di trasmettere infezioni ai pazienti, in quanto anche la scarsa consapevolezza sulla compliance contribuisce ad aggravare il quadro generale.
Anche in questo settore la tecnologia, costantemente presente nella vita quotidiana, può dare un importante contributo.
E’ il caso di Unite Cleanminder, un dispositivo che avverte il medico o l’operatore quando deve lavarsi le mani, ma soprattutto controlla che venga fatto e raccoglie i dati in una reportistica specifica per la struttura sanitaria. Un messaggio, sonoro e visivo, ricevuto su smartphone, avverte l’operatore di procedere alla pulizia della mani dopo essere entrato, o uscito, nella stanza di un paziente (se tale operazione non è stata eseguita nei trenta secondi precedenti). Nelle postazioni di lavaggio mani monitorate, dei sensori di prossimità, posizionati in corrispondenza dei dispenser, permettono il rilevamento degli avvenuti, o meno, lavaggi,
I report di dati generati risultano fondamentali per capire le dinamiche all’interno di una struttura sanitaria e risolvere eventuali criticità. Il promemoria funziona quindi da feedback e forma di controllo sulla conformità o meno alle regole dei lavoratori.
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