Bosco_della_Maddalena_a_Casamicciola

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Le cronache di questi anni hanno portato tristemente all’attenzione di tutti il problema degli incendi boschivi a seguito dei quali un’incalcolabile superficie del patrimonio boschivo del pianeta (boschi, foreste, pinete, ecc.) va lentamente scomparendo, facendo perdere quello che tutti consideriamo, giustamente, il “polmone dell’umanità”.

Neanche il nostro paese è indenne da questa piaga e si continua ad assistere impotenti alla distruzione di questo bene comune.

Le cause che scatenano questi eventi possono essere principalmente le seguenti:

  • Autocombustione;
  • Inosservanza da parte dell’uomo di semplici norme di prevenzione;
  • Azione volontaria per rubare alla natura spazi su cui costruire o da impiegare per altri scopi.

Ma mentre la prima possibilità ha una frequenza piuttosto bassa le altre due sono, purtroppo, quelle fondamentali e da combattere. Il fattore più importante resta l’azione preventiva.

Il materiale combustibile è rappresentato dalla vegetazione presente che, in funzione delle varie condizioni atmosferiche, può prendere fuoco più o meno facilmente (nella stagione secca ad esempio). Il nostro comportamento deve quindi adeguarsi alle situazioni avendo cura di non provocare inneschi che potrebbero degenerare in un gigantesco incendio. L’innesco può essere rappresentato da una sigaretta accesa, gettata per dimenticanza o noncuranza su arbusti secchi, oppure da un fuoco acceso per un pic-nic e poi non adeguatamente spento. Queste ultime, ovviamente, non sono cause naturali ma dovute a poca attenzione.

Il mondo esterno, infatti, nasconde molte insidie, dalle calamità naturali più distruttive, come i terremoti o le alluvioni, ai problemi causati dall’uomo per negligenza verso la natura come appunto gli incendi di bosco provocati da fuochi non spenti bene.